La prima testimonianza di un luogo pubblico dove veniva servito il caffè risale al 1475.

La prima caffeteria nacque a Costantinopoli, oggi Istanbul, in Turchia. In quel periodo il caffè era un bene di consumo molto importante, ed in quel Paese era addirittura considerato legale, per una donna, divorziare dal marito se egli non era in grado di fornirle una quantità sufficiente di caffè, che veniva servito “forte”, nero e senza filtro. Il 1615 è considerata la data in cui il caffè fece la sua comparsa in Europa per merito dei commercianti veneziani. Non fu facile l’ingresso del caffè nel nostro continente: la Chiesa cattolica costitui uno dei maggiori ostacoli nei confronti delle prime industrie di caffè. Eppure quando il Papa ebbe occasione di assagiare la bevanda, riconoscendone gli effetti positivi e il buon aroma, riconsiderò la Sua posizione. Fu proprio papa Clemente XVII uno degli artefici della diffusione della bevanda fra tutti i ceti sociali. Inizialmente il caffè veniva utilizzato come medicinale, grazie alle sue riconosciute capacità digestive.

Nei primi anni del 1600 nacquero le prime “botteghe del caffè”: la più antica d’Europa, il Florian, è ancora un punto di ritrovo di fama internazionale sotto i portici di Piazza San Marco a Venezia. Anche in altre città fiorirono caffetterie importanti che, per l’interessamento di storici e studiosi, furonop poi riconosciute come ”Caffe Storici”: tra questi, i più famosi sono il Gambrinus a Napoli, il Caffè Greco a Roma, il Pedrocchi a Padova, il San Carlo a Torino.

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